Via Polisen 30, 10016 Montalto Dora - TO - Italy
tel. +39 (0)125 650006 (4 linee r.a.) fax +39 (0)125 651505

BENVENUTI NELLE PAGINE CONCETTUALI DI

Stefano Maruelli

LINK A VISIONI PIU' AGGIORNATE DEL MODELLO UNIVERSALE

2001- LE MIE PRECEDENTI TEORIE SULL'UNIVERSO E SUL CONCETTO DI INFINITO, CHE  ALLA LUCE DELLA MIA NUOVA TEORIA ELLITTICA ANDREBBERO RIVISTE. LE LASCIO COSI' IN QUANTO SONO I SEMI CHE HANNO PERMESSO LA CRESCITA DEL MIO PENSIERO...

 

 L'universo è un sistema ciclico, in grado di vivere una vita infinita, ma mai infinito in dimensioni. 

 E' inutile cercare l'inizio degli inizi, la fine delle fini, ma è possibile fare ricerche sui vari passaggi della "forza avente massa" nella sua vita, forse, infinita. 

 Chi determina la minima e la massima grandezza dell'universo è la dimensione della più piccola particella in grado di esistere in modo stabile: l'Idrogeno. 

L'alternanza di fasi di universo in diffusione e di universo in concentrazione fanno si che la convivenza fra materia e antimateria plasmi continuamente nuove forme di vita rigenerando però sempre la stessa energia. Non esiste nell'universo una forma di vita indipendente dalle altre, quindi non esiste il concetto di linea retta, parallela ad un'altra e di piano e spazio cartesiano in cui, diversamente due o più realtà si intersecano in un solo punto o lungo una sola linea. 

Quella che noi definiamo come "entropia" è, in realtà, una funzione della curvatura della luce nel punto in cui la si analizza. In quel punto nessun fenomeno può avvenire con una curvatura (quindi entropia) inferiore. Più la curvatura è forte più i cicli di vita si abbreviano.

Il concetto di infinito va sostituito con quello di ricorsione infinita, nella quale la continua trasformazione degli elementi,  implica necessariamente che, prima o poi, ritornino ad essere lo stesso mattone di base: idrogeno.

L'idrogeno rappresenta quindi il limite inferiore (elemento al centro dell'universo) e quello superiore dell'universo (elemento ai bordi); dentro la sua particella si racchiudono le forze in grado di esistere nell'universo. La non continuità degli stati energetici "temporaneamente stabili" della materia e dell'antimateria conferma la teoria della non libertà degli elementi.

Un modello matematico credibile dell'universo deve quindi partire da un modello "frattale condizionale" la cui vita: crescita, implosione, conversione, esplosione, viaggia a step determinati dai legami dell'idrogeno.

La meteria quindi è una sola: è energia curva, anche se compare in stati differenti nel suo ciclo di vita a seconda delle dimensioni che assume il vortice energetico.

Il campo di forze che collega e separa la materia e l'antimateria è l'unico sistema rigido presente nell'universo. Il concetto di rigidità deve essere interpretato, però, come capacità di trasferire un impulso da una parte all'altra dell'universo, ma non oltre.

In sostanza tutto nell'universo, passando di stato, fa rumore in quanto perturba lo stato di equilibrio dello spazio circostante.

Le onde radio: qualcuno ipotizza l'esistenza della materia oscura che avvolgerebbe l'universo e che parrebbe trasportare le onde radio; mi pare una teoria non corretta. Un'onda radio è come l'onda che si forma in uno stagno quando si getta un sasso: si propaga attraverso deformazioni del campo di forze intercorrente fra la materia confinante la materia si deforma, ma non si hanno spostamenti di masse se non all'atto della generazione e dell'eventuale urto dell'onda con altra materia.

Il concetto di materia e antimateria, così oscuro per alcuni è, a mio avviso, semplice: la materia si aggrega in forme "ellissoideggianti" di grandi dimensioni e si organizza in sistemi sostanzialmente piani (in cui la terza dimensione è davvero molto piccola rispetto alle altre due) e durevoli, l'antimateria si aggrega in una forma ad anello molto piccolo e dato il suo elevatissimo contenuto energetico crea strutture molto simili ad un motore a reazione ad impulsi: la rotazione delle linee di forza dell'anello fa si che la sua bocca aspiri tutta la materia che trova sul suo cammino, perfino la luce, e dal retro dalla stessa, ciclicamente, quando l'anello raggiunge le dimensioni massime, fuoriesca il plasma che ri-solidificandosi costituirà la materia giovane. I buchi neri sono, quindi, i motori dell'universo.

Universo come sistema binario a due bit: forza, materia e antimateria danno una combinazione capace di generare 4 condizioni: materia, forza -, antimateria, forza+.

Altre forma di vita nell'universo ? Tutto quello che ci circonda è vivo, in merito alle forme intelligenti se ci sono sono sicuramente fatte di materia ( l'antimateria ha cicli di vita troppo brevi ed instabili per formare organismi multicellulari capaci di tramandarsi un'eredità ). Tuttavia credo che la materia conservi una memoria del tempo con una continua rotazione di fase che parte da zero quando è appena fuoriuscita da un buco nero e, probabilmente, raggiunge il suo valore massimo nella polvere cosmica presente ai bordi dell'universo

Spero sinceramente che l'uomo non sia l'unico seme della vita intelligente nell'universo, perchè basta accendere la TV o uscire di casa per capire come ridurremo l'universo quando saremo capaci di andare in giro per le galassie..

 

  ENERIGA: lo Zio Einstein ha scritto: E=mc^2

Correggerei con:

 Lim   E = (1/2)* m * Cmax^2                  in cui Cmax vale SQR(2) radice quadrata di due * C. Cmax è quindi la massima 
 V->c                                                        velocità della luce raggiungibile da qualcosa avente massa durante una fase di  
                                                                 accellerazione.

Da questa più corretta interpretazione (che segue il principio di conservazione dell'energia alla lettera) ne deriva che un'onda si propaga alla velocità media della luce solo se il rapporto fra ampiezza e periodo è uguale a 1. In questo caso l'onda interseca con velocità Cmax l'asse X con incidenza 

e dal lato opposto con 

 Lim   E = m*g*H  
 V->0

 in cui "H" è una distanza massima, funzione della curvatura sulla quale si può muovere una particella di idrogeno posta ai bordi dell'universo in cui ci sia l'accelerazione minima "g".

 TEMPO

Non è una grandezza fondamentale, ma derivata dipendente da Masse e Distanze. 

 Il tempo è quindi un dato di fatto

 Una cosa è certa: la macchina del tempo non può esistere. Anche se conoscessimo la derivata assoluta del sistema universale potremmo solo prevedere lo spostamento delle "masse non intelligenti" e quindi raggiungerle da ipotetiche scorciatoie, ma non potremmo mai incontrarci nel futuro. Per il passato esiste la possibilità di creare una "memoria storica" sfruttando le grandi distanze che ci separano dai pianeti sarebbe possibile trasmettere e ritrasmettere più volte un segnale, ad esempio video, in modo che il ritardo di propagazione ci faccia vedere il passato in diretta, come ora succede per la luce delle stelle, ma tornare indietro nel tempo, per fortuna, si può solo con i ricordi.

L'Universo, un'insieme di forze curvate.

 Tutto è energia, con questo risultato Einstein mette tutti i successori sulla buona strada: la massa in realtà non è altro che un'insieme di vortici di energia.

In sostanza la massa, se c'è non è ferma, se non è ferma gira, se gira crea un vortice nel cui "occhio" non c'è proprio nulla. 

 Zenone ci insegna che lo spazio tempo non è divisibile all'infinito e quindi si conferma quanto sopra e cioè che esiste un raggio minimo per un vortice (quindi una massa minima) ed un raggio massimo (inteso come minima curvatura per una forza)

 Qualsiasi vortice energetico da origine a quello che impropriamente noi definiamo"massa". Un vortice energetico interagisce inevitabilmente con i vortici circostanti.

 Per renderci conto più facilmente di come si comportano questi vortici possiamo immaginare che l'universo sia formato da palline di varie dimensioni che ruotano su un orbita ellittica attaccate con una calamita alla punta di una molla reale (cioè che spende energia nel suo movimento).

 La molla reale rappresenta l'energia di legame, in cui per legame si intende quella componente che incurva ed invortica la forza.

Se per qualche motivo la forza centrifuga o centripeta della pallina è tale da superara la forza magnetica che la tiene attaccata, attraverso la calamita, alla molla questa si staccherà percorrendo una traiettoria ben definita. Quello che succederà dopo dipende dalle forze che la circondano. La pallina tenderà, però, sempre ad effettuare un gradino alla volta tutti i passaggi verso stati energetici più alti o più bassi.

 A conferma del fatto che il mondo delle masse non è continuo, ma scalare sta il fatto evidente che esistono diversi livelli di interazione e quindi esistono diversi stati possibili di equilibrio dinamico stabile dei vortici.

In un esempio un po' più complesso (che è l'inverso di quello che succede con gli atomi e gli elettroni) possiamo quindi immaginare che che la nostra massa sia tenuta insieme da una serie di elastici (reali) con lunghezza a vuoto differente (ad esempio 1 raggio di Bhor, 2 raggi di Bhor etcc...fino ad un massimo di 7),aventi coefficiente elastico e di attenuazione diversi.

Una volta messo in rotazione il ns. sistema di elastici imperniato al centro verificheremo che:

 fin tanto che l'elastico più corto tiene attaccata la "massa" essa continuerà a ruotare sulla stessa orbita e gli eventuali apporti di energia dall'esterno provocheranno solo delle distorsioni della sua orbita. 

 Se però l'energia che giunge (velocità di rotazione) dall'esterno è tale da far accelerare la massa attaccata all'elastico con una forza tale da portarlo alla rottura allora dopo aver compiuto una traiettoria di raccordo la massa metterà in tensione l'elastico con la lunghezza a vuoto immediatamente superiore. (liberando, nell'esempio, l'energia meccanica contenuta nell'elastico rotto sotto forma di onde acustiche e di calore).

Dato che il sistema atomi funziona all'opposto, cioè l'energia aumenta con l'avvicinarsi dell'elettrone al nucleo è chiaro come il numero di livelli stabili sia limitato da un raggio massimo oltre il quale non esiste più alcun legame ed uno minimo oltre il quale l'orbita dell'elettrone degenera sul nucleo.

 Per portare un esempio con il solito atomo di idrogeno fornendogli un "quanto di energia" l'elettrone si porta dall'orbita più  esterna ad un'orbita più interna .

Ma cosa può far cambiare traiettoria ad un elettrone ? Se l'elettrone a massa la cosa più intuitiva è che un'altra massa (reale o apparente) gli sbatta contro e ne faccia variare la traiettoria, in particolare riducendone la curvatura.

Tralasciando il caso in cui ci sia un urto fra masse e sia invece l'urto di masse virtuali a far cambiare traiettoria ho messo in piedi il mio modello atomico ad orbite ellissoidali in cui con le nuove traiettorie attribuite all'elettrone è possibile dimostrare matematicamente che è il continuo di fronti di onde di energia a provocare la deviazione della traiettoria ed in particolare come per l'esempio questo modello soddisfa le due condizioni: quella in cui l'elettrone riceve energia e reagisce senza cambiare orbita e quello in cui al superare di una certa energia esso effettui necessariamente un salto d'orbita. Nessun sistema è infinitamente rigido, se non il sistema universo nel suo intero.

Di seguito riporto il modello ellissoidale dell'atomo con orbita "toroidale" che spiega molte cose, anche la conduttività dei metalli e il loro potere magnetico

 Per capire come si comporta la materia bisogna quindi capire come si scambiano energia i vortici presenti nell'universo. Il modo è ovviamente uno solo e la tentazione di dargli dei nomi diversi a seconda del livello di energia che c'è in gioco è quello che ha portato molti scienziati fuori strada.

 Quindi affermare che la luce viaggia su traiettorie rettilinee è un modo semplicistico di risolvere un problema un po' più complesso: la luce in quanto onda, o modello "semplice" di "vortice" è sottoposta alle forze primordiali che regolano l'universo ed è quindi "curvabile"

 A dimostrazione di questo fatto basta pensare al fatto che i buchi neri sono così chiamati in quanto attirano la luce. Per andare più a fondo nello studio serve quindi portarsi alla zona di confine di un buco nero, la dove due raggi di luce paralleli, che viaggiano fra loro in fase alla minima distanza compiono due traiettorie diverse: una prosegue sropassando il buco nero l'altra, un po' troppo vicina, ci cade dentro.

Sempre per fare un esempio semplice da capire immaginiamo che la luce, come tutte le onde, sia come una catena di palline collegate ad un filo, come tanti pendoli. L'onda trasporta energia senza "spostare" in modo evidente della massa, tranne che ai suoi contorni: in media in un punto al centro della fila di palline ci sarà quindi sempre la stessa energia (intesa come massa in movimento)

 La traiettoria di caduta e le forze in gioco fanno presupporre che nell'imbuto di aspirazione del buco nero (anch'esso con un occhio) la luce acceleri, diminuendo la sua lunghezza d'onda fino a portarsi alla velocità C max

 Onde reali l'equazione dell'energia alla velocità Cmax deve però tenenre conto del fatto che un'onda si porta con se sempre una sfasatura di origine (dovuta al fatto che è generata in un campo di forze curvo in cui esiste un gradiente di forze. possiamo quindi immaginare come in caso di figua a fianco la sinusoide incurvata debba tenere conto degli effetti accalleranti e decelleranti del campo di forze per cui in realtà:

Cmaxz reale > Cmax prima calcolata come C * SQR(2)

e Cmin reale < Cmax SQR(2)/2 di un fattore dovuto alla curvatura che per il momento non sono in grado di calcolare.

 

LINK A VISIONI PIU' AGGIORNATE DEL MODELLO UNIVERSALE