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Voli in aliante 18-08:

Una giornata fantastica estremamente portante conclusa con il cardiopalma:

 

Voli scaricabili e Racconti:

Foto del volo:

VOLI 2002 - FILE E RACCONTO

VOLI 2002 - FOTO
18-08 UN TRANQUILLO WEEK END VALDOSTANO !

 Finalmente si ritorna in volo, è Agosto, l'umidità pervade le valli e rende difficile forare l'inversione. Oggi sganciare sotto i 1000-1200m equivale a fare una planata fino in atterraggio in 15 minuti. Forse più in alto qualcosa si muove, ma per arrivare nell'aria buona bisognerà passare almeno due inversioni.

 Lascio decollare tutti gli altri, oggi non ho fame di Km e sono pronto al traino dopo la sua pausa pranzo.

L'L5 stacca in un attimo e onde evitare di salire troppo chiedo al trainatore di avvicinarsi alla montagbna e fare un paio di passate avanti e indietro, se sarà buono alla prima mi sgancerò.

 Il trainatore compie un 180° e si avvicina al costone e incomincia a volare come un matto vicino ai costoni, poi, improvvisamente si infila in un canale molto stretto, pujntando la montagna, al di la di una line dell'alta tensione dove c'è discendenza...

Lo lascio fare per un attimo con la mano già pronta a sganciare non credendo che un pilota (oltretutto aliantista) possa pensare di voler chiudere un 360° in un posto in cui c'è forte turbolenza, e non c'è assolutamente via di scampo in caso di sgancio.

 Eppure continua nella manovra ! COGL... !!! 

 E' l'unica cosa che mi viene in mente mentre tiro la manopola dello sgancio cabro ed effettuo una virata al limite per riprendere quota e passare i cavi dell'alta tensione alle mie spalle.

  E' andata, tutto Ok, vedo il traino arrancare contro le piante in virata a coltello, in salita. Mi incrocia almeno 100m più alto. Evito di fare altri commenti dopo avergli detto che ha fatto una cazzata enorme, se fossi rimasto dietro nella migliore delle ipotesi eravamo in due parcheggiati sulle piante in attesa dell'elicottero..

 Sono veramente nervoso, non mi era mai capitato. Adesso sono a 550m e probabilmente posso solo più puntare la testata pista per non prolungare oltre un'inutile agonia.

 Faccio un paio di passate con in carrello ancora fuori, tanto sono spacciato.

 Invece c'è un po' di dinamica, tiro dentro il carrello e mi metto a limare con pazienza, anche questo è un modo per imparare a conoscere sempre di più l'aliante.

 Non mollo e mi attacco ad ogni più piccolo sbuffo: viro in ascendenza ed effettuo brevi costeggiamenti con il vario in discesa. da prima mantengo la quota, poi pian piano risalgo e riesco a mettere di nuovo il muso sopra ai fili dell'alta tensione.

 Metro dopo metro mi riguadagno quota 1000 Qfe e provo a cambiare aria, ma nulla da fare: riparto da 900 nel solito posto.

 E' passata un'ora e mezza e finalmente buco la prima inversione, sto salendo verso la quota "stratosferica" dei 2000m ed ho fatto più virate di quante non ne abbia fatte nel volo dei 700Km. Non mollo. Finalmente una quota decente: 2700m Qnh. Non c'è tempo per cincischiare, non ci sono cumuli decenti nelle vicinanze e l'unica soluzione è tentare di attraversare la valle e provare ad andare sul costone Sud dove non ci sono cumuli, ma almeno c'è un bel sole e forse una bava di aria che aiuta le termiche.

Perdo oltre 150m ed arrivo sotto l'Emilius. Non c'è nulla ! Non è possibile, solo quì succede di trovare un costone di roccia esposto al sole con un po di brezza che non fa staccare nemmeno una termica !!!

 Non è possibile, non è possibile, quì qualcosa deve esserci, sarà uno sbuffo, ma se la termodinamica non è un'opinione l'aria quì non poò che salire.

 Un altro posto, da questa quota non lo raggiungo più e poi, intanto, non c'è nulla che indichi in cielo un posto migliore.

 La pazienza viene premiata lo zero in cui mi sono parcheggiato comincia a dare dei segni di risveglio. Con l'ennesimo esercizio di pazienza e di pilotaggio a 90 all'ora salgo in uno 0.9 di media. Finalmente ho la quota per infilarmi in un colle ed andare dentro una valle di pietraie sulle quali svettano cumuli spettacolari con la base ad almeno 4000m. 23 Km all'ora di vento, non è vento meteo, è il risucchio del bestione nero che ho sulla testa. I costoni rompono il flusso e la parte bassa è turbolentissima, ma si sale. Finalmente mi tiro fuori dalle creste con il vario bloccato a +5m/s. L apcchia dura un paio di giri poi torno a girare pilotando in continuazione per sfruttare le raffiche che si susseguono.

Base 4100m, finalmente un po' di aria fresca ! E' stata dura, veramente dura, ma me la sono guadagnata !

 Faccio il giro della valle e purtroppo non c'è verso di uscirne se non a rischio di sprofondare sotto quei cumuli 1000m più bassi di me. E' vero sono ancora a 3000m, ma più giù in fondo valle scendono ancora e oggi non ho proprio voglia di fare un fuoricampo a Sollieres. Trovo Alex, facciamo un po' di strada insieme verso Courmayeur. mentre lui risale al liconi io faccio un giro turistico davanti al Dente del Gigante e faccio un po' di foto.

Davanti al M. Velan si fa di nuovo 4000m, ma andando in Svizzera la termica dove Alex è salito bene si è trasformata in uno scroscio di pioggia. punto Valpelline e scollino in una discendenza fortissima: -4m/s costanti. Trovo una termica rotta, faccoi un paio di giri, ma non ho veramente più voglia di stare a combattere un'altra volta solo per mettere il naso a Cervinia. Torno a casa sotto l'acqua e in atterraggio trovo un bell'acquazzone che mi costringerà a ritornare domani per asciugare l'aliante. 

 Oggi non sono andato da nessuna parte, non ho fatto chilometri, ma sono felice: volare in mezzo a queste montagne è sempre spettacolare.

 Guardando il costone a Nord del campo penso al mio amico Pier che ho visto per l'ultima volta mentre, felice, decollava con il suo DG800. Quella mattina abbiamo riso e scherzato come al solito mentre montavamo l'aliante, nulla poteva farmi pensare che non l'avremmo più rivisto. Ancora una volta mi fermo a riflettere su quanto sia importante vivere serenamente in pace con gli altri.

 Il volo non permette errori, so di non poter portare al limite il mio aliante, cerco di fare tutto, sempre, in sicurezza e se non me la sento non volo o non metto il naso in una valle sconosciuta anche se ho la quota matematica per il rientro. In volo non c'è nulla di matematico e l'allarme che un buon pilota sente quando si avvicina il pericolo vale più di dieci strumenti.

 

Clicca sulle foto per ingrandirle a 600x800

Sole neve e cumuli, spettacolare !

 

Mi muovo verso un cielo fantastico

 

Mi avvicino a base

 

e mi lascio tirare fino nei barbugli: è ora di lasciare: quota 4100m.

 

Giro per scartare il parco e arrivo al confine francese

Tornando in lontananza la Grivola

Faccio un giro turistico davanti al Dente del Gigante

Discendenza mostruosa a fondoscala

Esplodono diversi cumuli e piove a dirotto. Fine del volo.

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