IL VOLO ... |
di Stefano Maruelli |
finalmente arrivò ! L'aria del decollo basso di Andrate ha un profumo speciale, ma non riesco a capire se sia quello delle primule o dei germogli delle ginestre. Le condizioni meteo sono perfette e lasciano sperare in una quota di plaffond compresa tra i 3000 e i 3500m. La componente di vento meteo da Nord-Ovest mi consentirà di spostarmi rapidamente verso est. Devo cercare di decollare il più presto possibile, facendo la massima attenzione a non bucare per la troppa fretta, solo così potrò arrivare al punto critico del mio piano di volo nelle condizioni di massima attività termica e superare un ostacolo di 3200m. Ormai è l'istinto che mi fa muovere i primi tre passi per un tuffo nell'aria giocherellona di un giorno di maggio. Aggancio subito la termica a sinistra del decollo. Si comporta bene e in pochi minuti riesco ad arrivare al decollo, ancora deserto, di S.Giacomo. La prima parte del volo è semplice, il vento moderato da ovest mi permette di salire nella stessa termica da 1400 a 3200m scarrocciato dolcemente verso la mia prossima meta. Passo il Mucrone decisamente più alto del solito, a 2600m contro i soliti 2200. Mi fermo a termicare solo nelle termiche oltre i 2m/s, per guadagnare quei due o trecento metri sufficienti ad arrivare al prossimo costone, sul quale si staccherà certamente un'altra termica altrettanto potente. Monte Cucco. Qui ho già bucato tre volte: la termica è così turbolenta e scarrocciata che arrivati a 1900m viene voglia di abbandonarla per affrontare il traverso al Monticchio. Ma così facendo arriverei sotto la panoramica e non avrei altre possibilità di agganciare una buona termica. Se si tiene duro a girare in turbolenza, facendo il sali-scendi da 1600 a 1900, certamente prima o poi si riesce a centrare il ciclo buono che porta a 2200m, quota che consente in tutta sicurezza di arrivare appena sotto la cima del Monticchio. Questa volta non mi sono fatto giocare e il ciclo buono mi ha portato fino a 2400m, sarebbe stato davvero inutile continuare a salire, avrei solo perso del tempo prezioso. Dopo la lunghissima planata, passo ancora alto sui bellissimi prati che costeggiano la strada e arrivano fino al filo delle creste, sollevato da una dinamica regolare, ma che non regala mai molti metri di quota. La neve mi terrà compagnia per tutto il volo. E' un grosso aiuto in quanto le termiche lasciano le loro impronte sciogliendo il mantello bianco e facendo rispuntare il marrone-verde dei prati che attendono la primavera. Sono in anticipo sulla tabella di marcia e mi fermo sul piazzale di Bielmonte a rifare un buon pieno di quota, fino a 2700m. La cresta e la stada panoramica che la costeggia mi accompagnano fino al santuario di S.Bernardo, sul quale trovo la termica che mi aprirà le porte al Barone di Coggiola. Raggiungo per la prima volta la base di un cumulo che si è formato timidamente a quota 3900m. E' il primo segno che oggi è il Big Day che aspettavo da tempo, ma non devo lasciarmi trasportare dall'euforia, il giorno è appena incominciato e buttare via sette ore di sole per risparmiare dieci minuti in una termica sarebbe poco saggio. ................... CONTINUA SUL LIBRO IN USCITA: LE ALI DELLA LIBERTA' |