volte un record non nasce per caso...
Sono le sei del mattino e, nonostante una notevole stanchezza accumulata in 4
giorni di voli, pioggia e meeting, i miei occhi sembrano non volerne sapere
di restare chiusi.
Nel caldo del sacco a pelo, dentro alla Regata Weekend, qualcosa mi dice che
è ora di muoversi.
Mi vesto, mangio quattro biscotti con la marmellata di pesche, bevo un po' di
latte a lunga conservazione poi guardo il tempo: il fronte caldo annunciato
ieri dall'ufficio metereologico deve essere passato questa notte, il vento da
nord è ancora teso.
Raduno a fatica le poche nozioni meteo che ho accumulato in anni di volo:
ieri e ieri l'altro ad Ivrea, dove abito, c'era sole e vento da Nord. Molto
probabilmente oggi sarà il giorno in cui il vento di valle prenderà il
sopravvento su quello meteo : le termiche non mancheranno.
Guido, un amico di Cuneo che vola il nuovo Bat Bitch da competizione, dorme.
Siamo saliti al decollo delle gare insieme e spesso abbiamo mangiato sotto la
tettoia della scuola l'unico pasto decente della giornata: una minestra
liofilizzata al fornellino, pane, prosciutto e chili di frutta.
Mi spiace lasciarlo ad una giornata in cui diffcilmente si volerà, ma è
iscritto alla gara e oggi forse entrerà nei primi trenta piloti che
disputeranno la finale. Gli infilo dalla fessura del finestrino un biglietto
con i saluti. Parto per una giornata di termiche !
400 Km non proprio fatti nei limiti di velocità: tre ore di autostrada con un
unico pensiero: volare, finalmente dopo tanta pioggia volare...
Sono a casa, il vento ha tirato forte per tutto il viaggio e non ha ancora
cambiato direzione, ma è ancora presto. Chiamo per telefono gli amici che si
preparano a festeggiare pasquetta in collina, vicino al lago.
Mi lascio convincere e sto un po' con loro, ma l'aria mi chiama cerco di
spiegare perchè non posso restare.
Non capiscono perchè devo andare a volare a tutti i costi, per loro le
termiche non sono che un leggero venticello primaverile.
Ho ancora tutta l'attrezzatura sulla macchina, parto convinto di trovare in
atterraggio qualche pilota che, impaziente, attende che la manichetta inverta
direzione. E' ancora presto e, nella speranza di guadagnare qualche
chilometro, cerco di salire in Cavallaria.
La navetta è già piena di "polli" che sono impazienti di fare una
bella planata. Non capirebbero la ragione della mia fretta, non sarebbero mai
disposti a lasciarmi il posto. D'altronde è meglio così.
Dichiaro ad alcuni amici la mia intenzione di attaccare il record italiano di
distanza. Oggi o mai più, dovrò volare oltre i 77 Km.
Attraverso il fiume che ha spianato il fondovalle, quattro chilometri di
painura separano due montagna gremite di piloti in attesa dell'inversione del
vento.
….CONTINUA SUL LIBRO IN USCITA “LE ALI DELLA LIBERTA’” di S.Maruelli
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