QUANDO UNA CARTINA NON BASTA ...

di Stefano Maruelli

 

artedì 18 Febbraio 1992, il terzo giorno di vento da Nord è arrivato; la perturbazione atlantica sta per cedere il passo all'alta pressione.
In quota, il vento da N, N-O, a 35 gradi sotto zero e a 200Km/h, cancella le scie degli aerei di linea che devono inevitabilmente scendere a quote inferiori, dove il vento cala di intensità, per limitare al massimo il tempo di crocera e il consumo di combustibile.
Per i passeggeri del Roma-Parigi questo vento è una noia: il solito ritardo di 1 ora...
L'aria cristallina e pungente del mattino mette in volo la fantasia...
Questa mattina mi sono alzato presto per finire una relazione da consegnare entro oggi: il progetto preliminare di un velivolo (purtroppo da caccia), 500 pagine con disegni commenti, calcoli, soluzioni alternative; un lavoro che verrà valutato in un secondo da un giudice imparziale che emetterà la sua sentenza, probabilmente guardando la sola copertina...
A volte non riesco a capire perchè faccio tutto questo, perchè perdo delle giornate a reprimere la mia fantasia all'interno di una scatola in cui uno parla e tutti gli altri tacciono, dormono o chiacchierano.
Quando torno alla casa in campagna, nel tepore della mansarda, che è diventata il mio regno, traduco in macchie di inchiostro i sogni repressi.
Talvolta si tratta di idee nuove, a volte di ispirazioni per un racconto, altre volte di kilometri di cartigienica formato moduli continui che servono per la scuola.
Forse un giorno sarò felice di aver fatto la scelta di continuare a studiare, io che non sono neppure andato all'asilo, perchè non era obbligatorio: preferivo giocare da solo con montagne di costruzioni Lego.
Finisco l'ultima pagina, la stampante laser emette l'ultimo segnale di allarme.
Sento bussare alla finestra: la prima termica della giornata fa sussultare il mio cuore.
Sollevo velocemente l'avvolgibile e la vista si apre sulla Cavallaria e su Andrate. Sei Kilometri di campagna mi separano dai due decolli, da qui con il binocolo vedo anche la manichetta del decollo !
Il cielo è perfettamente terso, il vento ha ormai ceduto il passo alla brezza di valle. Questa triste mattinata si colora del blu delle termiche di sottovento.
Il risveglio dal letargo invernale delle signore dei 3000m è un giorno che si aspetta ormai da mesi e non posso certo mancare all'appuntamento !
Faccio lo zaino e parto in auto verso Borgofranco, dove passa la corriera che ci porta fino al decollo. Mentre mi avvicino al piccolo paesino, scorgo dai finestrini due ali stese in decollo e quattro o cinque persone che si agitano freneticamente nell'attesa della prima vera termica della giornata.
La tnsione nervosa sale paurosamente, vorrei andare in decollo in macchina... arriverei almeno mezz'ora prima... Avrei il problema del recupero e poi è appena Febbraio: decollare presto sarebbe un vero rischio: basterebbe partire cinque miniti prima della termica giusta per precipitare in atterraggio in pochi minuti, per poi alzare la testa e vedere tutti gli altri in orbita...
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