una domenica d'estate, calda e afosa:
terribile giornata per il volo in parapendio...
La cappa di smog affoga la pianura e gli indomiti lavoratori d'agosto.
Volare in Val d'Aosta con il parapendio è impossibile: cumuli non molto alti,
perturbazione da sud ovest in arrivo, brezze di fondovalle a più di 70Km/h...
Decido di provare l'ebrezza dell'aliante.
Giacinto, uno dei piloti più esperti della zona (ex deltaplanista), detentore
di un record europeo di altezza (10500m !) sarà il mio pilota.
Giro per gli hangar in attesa del grande momento, non voglio fare una planata
e quindi gli chiedo di aspettare che ci siano un po' di condizioni termiche,
prima di decollare.
La giornata non sembra molto buona: alcuni alianti in volo riatterrano per la
troppa turbolenza.
L'unico mezzo disponibile è il vecchissimo Blanik biposto: un aereo ancora
costruito interamente in alluminio, con prestazioni eccezionali, ...per gli
anni '60.
E' ora: guardiamo con nostalgia il bellissimo biposto, in kevlar, che va in
volo prima di noi, trainato dal Robin.
Nessun breefeng, nessuna spiegazione su cosa sono le termiche e come si
riesce a guadagnare quota...
Apprezzo molto la stima con cui Giacinto tratta un povero
"parapentito". Diversamente da tutti gli altri piloti di velivoli,
che snobbano le ali di parapendii e deltaplani, sa che cosa significa
riuscire a oltrepassare il Montebianco su un "coso" che vola a
32Km/h, o cosa significa trovarsi in una termica a 8-10m/s, con un brutto
cumulo sulla testa, senza diruttori e senza la possibilità di allontanarsi a
150Km/h.
Chiudiamo il cupolino. Stringo ancora le cinture e faccio attenzione a dove
metto piedi e mani, non vorrei toccare inavvertitamente i comandi durante il
decollo. Due aiutanti accompagnano le ali del Blanik, mentre i 230 cavalli
del Robin iniziano a trottare sulla pista.
Anemometro a 85Km/h, siamo in volo. Il trinatore è ancora con le ruote a
terra, prende velocità, arriverà fino a 120Km/h prima di staccarsi, a fondo
pista.
La brezza di valle è forte, molto turbolenta. Vedo passare in su e in giù
l'aeroplanino che scodinzola cercando di mettere la prua ad est.
Il cavo si tende: accelleriamo. Poi, improvvisamente, un sobbalzo mi proietta
verso il cupolino e mi fa riprecipitare, subito dopo, sul seggiolino.
"Bella botta", dico a Giacinto. Il quale repilca: "Era
parecchio tempo che non facevo un traino così turbolento".
Poi silenzio. E' impegnato a seguire il trainatore, su montagne russe che
Disneyland certo ci invidierebbe.
............ CONTINUA SUL LIBRO IN USCITA: LE ALI DELLA LIBERTA' di
S.Maruelli
|
|