UN VOLO IN ALIANTE

di Stefano Maruelli

 

una domenica d'estate, calda e afosa: terribile giornata per il volo in parapendio...
La cappa di smog affoga la pianura e gli indomiti lavoratori d'agosto.
Volare in Val d'Aosta con il parapendio è impossibile: cumuli non molto alti, perturbazione da sud ovest in arrivo, brezze di fondovalle a più di 70Km/h...
Decido di provare l'ebrezza dell'aliante.
Giacinto, uno dei piloti più esperti della zona (ex deltaplanista), detentore di un record europeo di altezza (10500m !) sarà il mio pilota.
Giro per gli hangar in attesa del grande momento, non voglio fare una planata e quindi gli chiedo di aspettare che ci siano un po' di condizioni termiche, prima di decollare.
La giornata non sembra molto buona: alcuni alianti in volo riatterrano per la troppa turbolenza.
L'unico mezzo disponibile è il vecchissimo Blanik biposto: un aereo ancora costruito interamente in alluminio, con prestazioni eccezionali, ...per gli anni '60.
E' ora: guardiamo con nostalgia il bellissimo biposto, in kevlar, che va in volo prima di noi, trainato dal Robin.
Nessun breefeng, nessuna spiegazione su cosa sono le termiche e come si riesce a guadagnare quota...
Apprezzo molto la stima con cui Giacinto tratta un povero "parapentito". Diversamente da tutti gli altri piloti di velivoli, che snobbano le ali di parapendii e deltaplani, sa che cosa significa riuscire a oltrepassare il Montebianco su un "coso" che vola a 32Km/h, o cosa significa trovarsi in una termica a 8-10m/s, con un brutto cumulo sulla testa, senza diruttori e senza la possibilità di allontanarsi a 150Km/h.
Chiudiamo il cupolino. Stringo ancora le cinture e faccio attenzione a dove metto piedi e mani, non vorrei toccare inavvertitamente i comandi durante il decollo. Due aiutanti accompagnano le ali del Blanik, mentre i 230 cavalli del Robin iniziano a trottare sulla pista.
Anemometro a 85Km/h, siamo in volo. Il trinatore è ancora con le ruote a terra, prende velocità, arriverà fino a 120Km/h prima di staccarsi, a fondo pista.
La brezza di valle è forte, molto turbolenta. Vedo passare in su e in giù l'aeroplanino che scodinzola cercando di mettere la prua ad est.
Il cavo si tende: accelleriamo. Poi, improvvisamente, un sobbalzo mi proietta verso il cupolino e mi fa riprecipitare, subito dopo, sul seggiolino.
"Bella botta", dico a Giacinto. Il quale repilca: "Era parecchio tempo che non facevo un traino così turbolento".
Poi silenzio. E' impegnato a seguire il trainatore, su montagne russe che Disneyland certo ci invidierebbe.
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