IL GABBIANO NON SA ...

di Stefano Maruelli

 

iù lo guardo volare e più mi accorgo che, anche dopo l'ultima frenetica picchiata, il gabbiano Jonathan non sorride.
Il suo volto è freddo, imperterrito perfetto pilota che esegue le manovre acrobatiche più spericolate, senza avvertire la benchè minima paura o una sottile indescrivibile gioia.
Jonathan non commette mai errori, perchè nel suo vocabolario non c'è posto per la paura, per l'irrazionale gioia di una acrobazia tesa a ricercare più che il limite della macchina, quello dell'abilità di se stessi.
Jonathan abbassa la coda, ripiega le ali, raggiunge la Vne (Velocity never exit, velocità da non superare) e non si sofferma un attimo oltre il limite consentito; apre i diruttori di picchiata per ridurre la velocità ed evitare così pericolose sollecitazioni alla sua struttura; sa che potrebbe spingersi oltre, ma non lo fa, perchè sul manuale c'è scritto che non va fatto: è così e basta.
Non ho mai visto decollare Jonathan con l'ala non perfettamente livellata o con meno velocità di quella richiesta per il margine di sicurezza allo stallo.
E' un pilota perfetto, non c'è un prato sufficientemente piccolo che gli impedisca di atterrare, ma basta un segno su una carta nautica per fargli cambiare immediatamente rotta e altitudine, mai una volta che sia andato fuori rotta, anche di un solo mezzo miglio, per vedere casa sua o per andare a curiosare in mezzo a quella foresta impenetrabile da terra.
E' capace di tuffarsi da mille metri su un centro in movimento sott'acqua e di colpire il bersaglio dopo una richiamata e un ammaraggio che terrorizzerebbero qualsiasi altro pilota.
Imperterrito, centra il bersaglio e, dopo la frenetica picchiata, riapre le ali, frena la velocità verticale fino a 5 metri al secondo, tenendosi sempre pronto a correggere la traiettoria in funzione della velocità, della profondità e della direzione del suo bersaglio, poi ripiega nuovamente le ali e diventa un siluro dalla forma idrodinamicamente perfetta.
Mai un errore.
Eppure, anche dopo l'ultima picchiata, il gabbiano Jonathan non sorride.
Non può farlo, vola per vivere.
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