pesso ho dovuto volare da solo. Per
alcuni versi è positivo, non hai nulla che ti distragga, non devi riuscire a
salire a tutti i costi più su di quel "pollo", voli per il puro
piacere di essere in aria e riesci a trovare una concentrazione che ti fa
diventare un tutt'uno con l'ambiente.
Quasi tutti i voli più belli li ho fatti da solo, ma qualche volta mi sono ritrovato
con Claudio a lottare nelle stesse termiche, negli stessi traversi...
Sono stati voli memorabili, ognuno cercava di volare dando il meglio di se e
se l'altro si trovava in difficoltà aveva un punto di riferimento: lì sta
salendo bene, faccio ancora un po' di quota e poi lo raggiungo.
"Attenzione non infilarti nella valletta, c'è un sottovento bestiale
!". "Dove andiamo ? Verso GRESSONEY o verso AOSTA ?".
Urlando ci siamo lanciati una infinità di altri messaggi, in quanto uno dei
due è sempre regolarmente senza radio !
Se si è in due è tutto più facile: le turbolenze, le zone pericolose, i
traversi più lunghi si affrontano con l'animo più tranquillo e con il
cervello che lavora al cento per cento, concentrati sulle manovre da
eseguire.
Purtroppo a volte uno sale prima e quello che resta in basso trova molto duro
raggiungerlo, in quanto oltre che a lottare con un ciclo termico, il più
delle volte in fase discendente, deve lottare con il proprio orgoglio ferito!
Come è strana la natura umana: invece che gioire del fatto che uno sia più in
alto (segno che probabilmente oggi si potrà salire molto) ci si rode dentro
per il fatto di non essere al suo posto.
Forse qualcuno appartiene a quella categoria di volatori dall'animo grande e
gentile che non ritiene che il proprio orgoglio si possa ferire per così
poco, ma oggi per me non è la stessa cosa.
Riesco ad essere glaciale nelle situazioni di emergenza e non smetto di
lottare fino a quando non sono a terra e guardo il cielo dicendo:
"Fiiuu! Questa volta mi è andata bene".
"Andata bene" …
….CONTINUA SUL LIBRO IN USCITA “LE ALI DELLA LIBERTA’” di S.Maruelli
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