sabato mattina e il solito attesissimo
vento da nord ha spazzato per tutta la notte il cielo, la giornata si
presenta come una delle migliori, ma il vento davvero molto forte non sembra
volere cedere il passo alla brezza di valle.
Io e C. siamo a Gressoney e alle 12, dopo una estenuante attesa, capiamo che
non c'è proprio nulla da fare, la brezza di valle non accenna a prevalere sul
vento meteo.
Decidiamo di abbandonare la valle e di recarci in pianura, vicino a casa
nostra, ad Andrate; forse lì la grande attività convettiva della pianura sarà
in grado di vincere questo maledetto ventaccio.
Al decollo di S.Giacomo troviamo molti deltaplanisti, c'è tensione: tutti
sanno che non appena si avrà l'inversione del vento, le termiche di
sottovento consentiranno di fare moltissima quota; se ci si trova all'ultimo
posto nella coda per il decollo, si può dire addio ad un gran volo.
Ovviamente chi parte per primo fa da "termo-cavia": se il ciclo
termico non è ancora ben attivato non riuscirà a salire e dovrà
inevitabilmente atterrare, ma almeno eviterà a tutti gli altri di fare la sua
stessa fine: volo di 10 minuti in una turbolenza spesso molto forte.
Se, invece, il ciclo termico è già ben attivato, potrà volare con uno spazio
aereo libero e decidere dove e come spostarsi, senza la solita lotta fra
dieci o venti ali per la conquista della termica di "servizio" e questo
gli consentirà di salire più velocemente di tutti quelli che decolleranno
freneticamente dietro di lui.
Nessuno vuol partire, nonostante la manichetta sia perfettamente orientata da
sud, c'è perplessità per le condizioni che si potranno trovare una volta in
volo. Un parapendio decolla dalla Cavallaria, la montagna che si trova
dall'altra parte della valle; lì il decollo è proprio sul colle e quindi ogni
dubbio svanisce; la brezza di valle ha preso il sopravvento !
C. decolla per primo, inizia a salire come un ascensore, non ha neppure
bisogno di virare per centrare la termica.
….CONTINUA SUL LIBRO: “LE ALI DELLA LIBERTA’” di S.Maruelli
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