ROTORE

di Stefano Maruelli

 

na falesia lunga 20 Km, alta poco più di 700m, esposta perfettamente al sole da mattina a sera, non può che essere la mecca di parapendisti e deltaplanisti di tutto il mondo. Imbottite le macchine di tutto il materiale necessario, partiamo alla volta di nuovi orizzonti.
L'arrivo all'atterraggio di ST.HILAIRE alle 4 del mattino, dopo una notte passata al volante, non è dei più raggianti: il cielo è coperto e sembra quasi che stia per piovere...
Alle 10 usciamo dalle macchine con le ossa a pezzi e una smorfia sul viso che lascia trasparire dai volti la tipica espressione: "ma chi ce l'ha fatto fare !".
Alcune schiarite lasciano però intravvedere una timida possibilità di volare, siamo fiduciosi che presto tornerà il sole.
La funicolare che si arrampica in decollo è un vero cimelio da intenditori: panche di legno, finestrini con spifferi Incorporati, buchi nel pavimento... Il rumore metallico delle ruote che saltano al cambio di binario, dove le due vetture si incrociano, coglie di sorpresa quelli che, come me, prendono per la prima volta il carrozzone.
Alcune ali sono già in volo e, a quanto pare, riescono a veleggiare per qualche decina di minuti. I colori fluo non sono ancora di moda e le sacche dei parapendio sono delle più svariate misure: dallo zainetto da passeggio allo zaino da montagna, alla borsa da viaggio. Per volare a St.Hilaire è obbligatorio acquistare una tessera di volo, che viene rilasciata dal negozio a pochi metri dal decollo.
Entriamo nel negozio dei sogni; alcuni di noi hanno già il tesserino e lo mettono in mostra, come una sorta di patente di grado superiore, mentre altri giovani piloti, come me, devono mettersi in fila per ottenere il prezioso foglietto. Curiosare fra capi di alta moda per la montagna e i preziosi gadget per il volo sembra comunque essere un rito propiziatorio che viene rispettato da tutti i piloti.
….CONTINUA SUL LIBRO: “LE ALI DELLA LIBERTA’” di S.Maruelli