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Stefano Maruelli

 

Ivrea 270m- MOMBARONE 2371m -  20Km   2100m di dislivello. 26a edizione

Classificata come Sky Race è una fra le più conosciute e datate corse in montagna. Come dicono molti data la lunghezza del percorso, il notevole dislivello e la sua tipologia sono due gare in una: la prima metà (come tempo) copre il maggior numero di chilometri, c.a 15 per un dislivello di c.a. 900m, su un terreno buono (asfalto o mulattiere), la seconda si sonda esclusivamente su single track, sentiero a traccia unica dove per superare bisogna inevitabilmente passare fuori traccia prendendosi rischi enormi, sia per l'esposizione sia per la presenza della scivolosissima Erba Olina o di terreno friabile.

Il mio obbiettivo, non avendola mai fatta prima e provata solo a "pezzi" è di stare sotto le tre ore. Il primo pezzo l'ho provato più volte con tempi attorno ad 1h e 20', il secondo l'ho provato una volta sola, con gli scarponcini e lo zaino, in 1h19'.

 

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Con Ezio, Walter e Max ci siamo allenati abbastanza in salita e 15gg prima mi faccio convincere a partecipare alla corsa dei 5 laghi: 23,8Km su e giù per le nostre colline, dicono che sarà un buon test. Il tempo 1h55', visto che non sono mai andato a tutta mi lascia molto soddisfatto e sono sempre più convinto di poter centrare il mio obbiettivo. Walter è il più veloce, lo segue Ezio ad 1h48'.

Va tutto abbastanza bene fino a tre giorni dalla gara quando una telefonata di un amico mi dice che Luigi, uno dei miei migliori amici piloti, è morto in un incidente aereo ad Alessandria vicino a dove, pochi mesi fa, era precipitato Filippo, un altro nostro amico pilota. Lo sconforto è grande e sono indeciso sul da fare. Venerdì e Sabato sono due giorni tremendi passati con gli amici all'aeroporto di Biella dove Luigi viveva con tutta la sua famiglia. Ho lo stomaco a pezzi e il morale a terra. La notte non dormo, ma ormai ho promesso a molti che sarei andato a fare la gara e cercando di non far pesare il mio morale a nessuno alle 7 mi trovo con Ezio e gli altri. Già dalla partenza le gambe girano male e la media, molto alta che si impone da subito, mi fa capire che oggi sarà veramente durissima. Il morale non mi aiuta di certo e lo stomaco inchiodato sarà la maggiore sofferenza per tutta la gara. Non sono abituato a correre nella mischia e 320 concorrenti sono tanti. Mi infilo subito dietro un gruppo di atleti da 2h.40' e riesco a stare un po' più tranquillo, ma devo spingere troppo. Passo a San Giacomo a 1h32'. Walter sta andando bene e mi precede di molto, Max mi ha appena superato ed Ezio è 1 minuto davanti. Le gambe sembrano reggere, ma dopo un rifornimento capisco che avrei fatto meglio a non bere, lo stomaco mi fa un male boia e ci impiego quasi due minuti a riprendermi da una crisi di stomaco. In compenso il fiato e le gambe ancora vanno. Comincia la vera gara, quì si vede chi ha la tenacia di non mollare. Ormai correre è impossibile e si cammina solo il più velocemente possibile.

Trovo Ezio fermo, oggi ha qualcosa che non va, lo scorso anno ha chiuso in 2h e 37' non sa se ripartirà.

Più avanti trovo Max che ha mollato il pettorale e si è ritirato. Oggi non è proprio la nostra giornata.

Sotto la pietraia a 1700m cominciano i primi crampi e capisco che la mia gara sta per finire. Prima dell'Alpe Val Neira a 1800m su una rampa lo stomaco mi fa piegare in due sul sentiero e le gambe mi si inchiodano. Mi siedo sul prato sicuro che la mia gara è finita. Passa meno di un minuto e la vista dell'interminabile coda dietro di me, mi fa reagire e con uno scatto d'orgoglio mi rialzo. La crisi di stomaco dovuta all'ingestione di liquidi si attenua un po' e se pur con le gambe dure ricomincio la salita ad un passo che ormai so che non mi permetterà più di salire con una media decente.

Continuo sempre al  limite dei crampi e ormai comincio a recuperare diversi concorrenti anche loro bloccati dai crampi. La salita in pietraia su massi che richiedono di sollevare tutto il proprio peso con una gamba per 40 o 50cm è massacrante. Stringo i denti, il fiato c'è e se non cado a terra in preda ai crampi arriverò fino in cima. 

Arrivo al lago (dove mi fanno la foto di rito) e so che mi aspettano ancora 30' di salita in cresta, il cronometro fa 2h38'. Se le gambe girassero bene potrei stare al limite delle 3h ma così non c'è più nulla da fare. Mollo e penso solo più ad arrivare, tanto minuto più o minuto meno ormai l'obbiettivo è perso. Sulle rampe finali supero, pur andando a quattro zampe, diversi concorrenti, chi rantola, chi lamenta crampi a tutti i muscoli. E' davvero dura, pensare che il primo è su da più di un'ora.

Non riesco quasi a superare un bambinetto di 7 o 8 anni che sale come una gazzella, sono davvero alla frutta !

Finalmente la cresta concede un attraversamento in piano che mi fa un po' sciogliere le gambe, poi il muro finale e sono al rifugio, 3h e 3minuti. Prendo con filosofia gli ultimi tornanti con gli amici che fanno il tifo. Sollevo due gambe dure come stampelle e arrivo al traguardo: 3h e 11'. La soddisfazione è molta, ma Marco, che si è allenato spesso con me è arrivato già da 25' infliggendomi un distacco pesantissimo.

E' andata ! La giornata è stupenda, mi stradio sull'erba e guardo il panorama: un po' di brezza da Nord, qualche cumulo, due corvi che girano in dinamica, chissà se Luigi è la da qualche parte con Filippo a fare acrobazia con gli aerei che tanto hanno amato.

 

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