Ivrea 270m- MOMBARONE 2371m - 20Km
2100m di dislivello. 26a edizione
Classificata come Sky Race è una fra le più conosciute e datate corse
in montagna. Come dicono molti data la lunghezza del percorso, il notevole
dislivello e la sua tipologia sono due gare in una: la prima metà (come
tempo) copre il maggior numero di chilometri, c.a 15 per un dislivello di
c.a. 900m, su un terreno buono (asfalto o mulattiere), la seconda si sonda
esclusivamente su single track, sentiero a traccia unica dove per superare
bisogna inevitabilmente passare fuori traccia prendendosi rischi enormi,
sia per l'esposizione sia per la presenza della scivolosissima Erba Olina
o di terreno friabile.
Il mio obbiettivo, non avendola mai fatta prima e provata solo a
"pezzi" è di stare sotto le tre ore. Il primo pezzo l'ho
provato più volte con tempi attorno ad 1h e 20', il secondo l'ho provato
una volta sola, con gli scarponcini e lo zaino, in 1h19'.
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Con Ezio, Walter e Max ci siamo allenati abbastanza in
salita e 15gg prima mi faccio convincere a partecipare alla corsa dei 5
laghi: 23,8Km su e giù per le nostre colline, dicono che sarà un buon
test. Il tempo 1h55', visto che non sono mai andato a tutta mi lascia
molto soddisfatto e sono sempre più convinto di poter centrare il mio
obbiettivo. Walter è il più veloce, lo segue Ezio ad 1h48'. Va tutto abbastanza bene fino a tre giorni dalla gara quando una
telefonata di un amico mi dice che Luigi, uno dei miei migliori amici
piloti, è morto in un incidente aereo ad Alessandria vicino a dove, pochi
mesi fa, era precipitato Filippo, un altro nostro amico pilota. Lo
sconforto è grande e sono indeciso sul da fare. Venerdì e Sabato sono
due giorni tremendi passati con gli amici all'aeroporto di Biella dove
Luigi viveva con tutta la sua famiglia. Ho lo stomaco a pezzi e il morale
a terra. La notte non dormo, ma ormai ho promesso a molti che sarei andato
a fare la gara e cercando di non far pesare il mio morale a nessuno alle 7
mi trovo con Ezio e gli altri. Già dalla partenza le gambe girano male e
la media, molto alta che si impone da subito, mi fa capire che oggi sarà
veramente durissima. Il morale non mi aiuta di certo e lo stomaco
inchiodato sarà la maggiore sofferenza per tutta la gara. Non sono
abituato a correre nella mischia e 320 concorrenti sono tanti. Mi infilo
subito dietro un gruppo di atleti da 2h.40' e riesco a stare un po' più
tranquillo, ma devo spingere troppo. Passo a San Giacomo a 1h32'. Walter
sta andando bene e mi precede di molto, Max mi ha appena superato ed Ezio
è 1 minuto davanti. Le gambe sembrano reggere, ma dopo un rifornimento
capisco che avrei fatto meglio a non bere, lo stomaco mi fa un male boia e
ci impiego quasi due minuti a riprendermi da una crisi di stomaco. In
compenso il fiato e le gambe ancora vanno. Comincia la vera gara, quì si
vede chi ha la tenacia di non mollare. Ormai correre è impossibile e si
cammina solo il più velocemente possibile.
Trovo Ezio fermo, oggi ha qualcosa che non va, lo scorso anno ha chiuso
in 2h e 37' non sa se ripartirà.
Più avanti trovo Max che ha mollato il pettorale e si è ritirato.
Oggi non è proprio la nostra giornata.
Sotto la pietraia a 1700m cominciano i primi crampi e capisco che la
mia gara sta per finire. Prima dell'Alpe Val Neira a 1800m su una rampa lo
stomaco mi fa piegare in due sul sentiero e le gambe mi si inchiodano. Mi
siedo sul prato sicuro che la mia gara è finita. Passa meno di un minuto
e la vista dell'interminabile coda dietro di me, mi fa reagire e con uno
scatto d'orgoglio mi rialzo. La crisi di stomaco dovuta all'ingestione di
liquidi si attenua un po' e se pur con le gambe dure ricomincio la salita
ad un passo che ormai so che non mi permetterà più di salire con una
media decente.
Continuo sempre al limite dei crampi e ormai comincio a
recuperare diversi concorrenti anche loro bloccati dai crampi. La salita
in pietraia su massi che richiedono di sollevare tutto il proprio peso con
una gamba per 40 o 50cm è massacrante. Stringo i denti, il fiato c'è e
se non cado a terra in preda ai crampi arriverò fino in cima.
Arrivo al lago (dove mi fanno la foto di rito) e so che mi aspettano
ancora 30' di salita in cresta, il cronometro fa 2h38'. Se le gambe
girassero bene potrei stare al limite delle 3h ma così non c'è più
nulla da fare. Mollo e penso solo più ad arrivare, tanto minuto più o
minuto meno ormai l'obbiettivo è perso. Sulle rampe finali supero, pur
andando a quattro zampe, diversi concorrenti, chi rantola, chi lamenta
crampi a tutti i muscoli. E' davvero dura, pensare che il primo è su da
più di un'ora.
Non riesco quasi a superare un bambinetto di 7 o 8 anni che sale come
una gazzella, sono davvero alla frutta !
Finalmente la cresta concede un attraversamento in piano che mi fa un
po' sciogliere le gambe, poi il muro finale e sono al rifugio, 3h e
3minuti. Prendo con filosofia gli ultimi tornanti con gli amici che fanno
il tifo. Sollevo due gambe dure come stampelle e arrivo al traguardo: 3h e
11'. La soddisfazione è molta, ma Marco, che si è allenato spesso con me
è arrivato già da 25' infliggendomi un distacco pesantissimo.
E' andata ! La giornata è stupenda, mi stradio sull'erba e guardo il
panorama: un po' di brezza da Nord, qualche cumulo, due corvi che girano
in dinamica, chissà se Luigi è la da qualche parte con Filippo a fare
acrobazia con gli aerei che tanto hanno amato.
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