Via Polisen 30, 10016 Montalto Dora - TO - Italy
tel. +39 (0)125 650006 (4 linee r.a.) fax +39 (0)125 651505

MOUNTAIN BIKE

Il piacere di pedalare su e giù per le mulattiere di montagna, 

raggiungendo velocemente luoghi stupendi !

NEW !!! Prima assoluta: Cervinia - Breithorn in MTB

Poche parole: 2200m di dislivello quasi tutti pedalando prima sulle rocce poi sulla neve ed in fine sul ghiacciaio !

Fantastico ! Discesa da urlo sulla single track di neve e poi sulle piste deserte !

Scarica da youtube: 

http://www.youtube.com/watch?v=R4vXxJHzvNs

 


clicca sulla foto x ingrandire

Cervinia - Plateu Rosà (quasi) sci in groppa ! Dovendo testare dei materiali da Scialpinismo non ho resistito all'idea di provare un duathlon MTB + SCI (in groppa !) Di fianco lo zaino con dentro gli scarponi e l'abbigliamento da ghiacciaio... Da Cervinia 2000m salita fino a 3200m delle Cime Bianche, tutta pedalabile tranne un paio di rampette troppo sgattate dai fuoristrada: 2h per 1200m di dislivello, non male visto il carico. Sci ai piedi un pezzo sul crepacciatissimo ghiacchiaio a "nudo" di neve che prima dell'ultima rampa che porta al plateu mi fa desistere perchè un sottile strato di neve copre i buchi... Peccato per non aver toccato la cima, resta il buon successo della prova materiali e della formula ...che ti fa ricordare, oltre ai tempi eroici dell'alpinismo di inizio secolo, anche che lo zaino pesa !!!
Champorcher 1600m- Col Finestra 2900m

Bella gita con ultimi chilometri trialistici, ma lo spettacolo dell'Urtiè e della Val di Cogne vale ben la fatica...

Gressoney Staffal Colle Bettaforca, Lago Ciarcierio

Bella gita davanti al Rosa... la tentazione sarà irresistibile: il 21 luglio andrò a decollare dalla capanna mrgherita a 4554m... ma quì ancora non lo sapevo... Incompagnia di decine di marmotte ed un branco di giovani stambecchi, basta voltarsi sempre dalla parte opposta degli impianti per pensare di essere in una montagna veramente selvaggia...

Fine Settembre 2005: 

RIF. TEODULO 3400m

Tempo pessimo per il volo... come sempre a fine stagione arriva il tempo per la MTB ! Non trovo amici disposti a seguirmi e così carico la bici e l'attrezzatura in macchina e parto alla volta di Cervinia. L'idea era quella di mettere gli sci sulla bici e provare ad arrivare al ghiacciaio ! Sollevato, però, lo zaino di 15kg con gli scarponi da sci-alpinismo dentro e considerato il dislivello da fare: 1400m da 2000 a 3400, sui pedali... ho deciso di portare gli sci in macchina e optare per l'uno o per l'altro attrezzo. L'arrivo a Cervinia alle 9.30 del mattino è gelido e grigio, ma un debole venticello in quota sembra smuovere le nubi che ora coprono la valle, ora ne lasciano intravedere qualche piccolo scorcio dal quale subito un raggio di sole, riflesso dalla neve, illumina una fetta di montagne. Dopo essermi vestito a dovere inforco la bici e mi incammino pedalando per la via centrale del paese. Qualche autoctono e qualche turista mi guardano con stupore... Non ho esattamente idea di quale sia il sentiero migliore per la MTB, di certo il meno ripido !
Comincio per la pista che arriva al patinoire... un operaio delle funivie mi osserva e non posso certo mollare anche se la rampa è durissima... cominciamo bene !

Salita al limite della pedalabilita e molto tecnica a causa del fondo tutto di pietre spaccate o bocce di fiume...

All'arrivo della seggiovia delle "rocce nere" devo scendere per arrivare a Plain Maison, 2500m.

Il sole mi accompagna e qualche squarcio di cielo lasciano intravvedere il Cervino, la temperatura è gradevole, il paesaggio splendido e mutevole cone nubi che vano e vangono...

3 ore di duro sentiero con qualche sosta per bere un po' di sali. Devo scendere dalla bici solo per 4 piccoli tratti assolutamente impedalabili, poi finalmente il rifugio: avvolto nella nebbia nel versante in cui la brezza termica trasporta le nubi contro la montagna. La neve si fa molto alta e dopo averne pestata un po' decido che è meglio evitare di inzupparsi i piedi per fare i 50 metri che mi separano dal rifugio... la discesa è lunga e si sta preparando un bel temporale !

Mi cambio e mi metto addosso tutto quello che ho. La prima parte di discesa è molto tecnica e divertente: c'è anche un bellissimo macigno affiorante, levigato nel tempo dal ghiacciaio e dalle pietre rappresenta uno scivolo ondulato al quale non so resistere...

La discesa si fa più veloce e nonostante i guanti le dita gelano sulle leve di Ergal dei freni, tirate per tutto il tempo quasi a fondocorsa.

Incrocio dei ragazzi che stanno scendendo, mi lanciano una smorfia di disappunto... comincia a piovere e sanno che, diversamente da loro, io fra pochi minuti sarà già al sole.

Discesa a velocità inebriante... anche se le costole ancora fanno male !

In paese ritrovo il sole e mi fermo a mangiare sul gradino di legno di un casotto vicino al parco giochi. Davvero una bella pedalata !

 


Clicca x ingrandire


Clicca x ingrandire


Clicca x ingrandire



Clicca per ingrandire


Clicca per ingrandire

 Fine Agosto 2005:

Ginocchia e anche dolenti per gli allenamenti di corsa per la Ivrea Mombarone decido di uscire in MTB e andare verso quel di Gressoney: magari farò la strada del Col del Bettaforca, magari mi inventerò qualcosa d'altro...

Trenta minuti di auto e sono al fondovalle a Staffal. Non ho idea di dove sia la strada per il Gabiet o il Colle dei Salati, ma questo mi da quel senso di avventura che mi intriga più che non prendere i tornanti ben segnalati e più frequentati per il colle dall'altra parte della valle. Dopo pochi metri su un sentiero perdo la strada e sono costretto a scendere dalla bici e farmi 30 minuti a piedi fino all'arrivo del Gabiet... Bel pirla che son stato, be.. esperienza per la prossima, in discesa troverò la strada giusta...

Sopra al Gabiet il sentiero è al limite della pedalabilità per diversi tratti e la quota si fa sentire.  Respiro profondamente ricordando quello che mi disse un medico: "ricordati di respirare a fondo perchè la quota ti frega..."

Hai voglia a respirare a fondo... questa strada sale dritta sulla pista senza fare tornanti... Più vole mi fermo a freni bloccati al limite del ribaltamento e poi mi sistemo di traverso per poter ripartire non appena ho ripreso fiato... La temperatura è ottima, i turisti gelano, ma con il cuore a 170 io sudo... La catena del Rosa è tagliata a 3200 metri dallo strato di nubi ed il panorama non è dei migliori. Resto concentrato sulla mia fatica: un attimo di distrazione e mi trovo fermo, incapace di compiere la pedalata che mi ridarebbe equilibrio... cado per terra ancorato ai pedali.. il solito pirla che va in giro con la testa fra le nuvole ! Qualche graffio, nulla di preoccupante, riprendo a salire. Incontro dei turisti che scendono verso la funivia, non posso fermarmi davanti a loro ed il cuore va a 180... Sono quasi in cima, l'ultimo muro prima del cambio di pendenza è assolutamente insuperabile, tento un paio di volte, ma devo scendere: 100 metri a piedi, poi di nuovo in sella fino al colle dove la sagoma di un stambecco irto su un piedistallo si staglia in controluce, una sagoma nera, dai contorni perfettamente definiti e immobili, nel cielo di nubi grigiastre e turbinanti. E una bella statua che mi preannuncia la fine della salita.

Mangio e faccio qualche foto; chiacchiero con qualche turista incredulo della mia pedalata...
Il tempo si va guastando e non mi resta che gettarmi a capofitto giuà per quella splendida pista tracciata dai fuoristrada...

Ruote che violentano la montagna... Purtroppo l'uomo lascia il segno tutte le volte che passa... Cerco di mettere i piedi e le ruote dove altri son già passati per non fare altri danni...

Discesa veramente folle, sfruttando tutta la mia esperienza ed una bici che non mi ha mai tradito.

L'ultima parte della discesa la faccio su una pista che non ho percorso in salita: la pendenza è talmente elevata che anche a freni bloccati scendo tra i 20 ed i 40 all'ora !

Vedo la macchina, ormai sono arrivato. La testa fa tempo a partire per la strada del rientro quando dopo l'ultima rampa, dietro un mezzo tornante, una sbarra poderale mi blocca la strada.

Nessuna via di fuga, nè da una parte, nè dall'altra ! Pinzo i freni cercando di arrestarmi, ma la bici mi scivola di lato e faccio appena in tempo a proteggermi il volto allungando le braccia verso il suolo.

Dopo un tonfo tremendo, mi ritrovo a terra.

Una botta così non la prendevo da anni... mi sa che ci ho lasciato qualche osso... con i piedi incastrati nei pedali cerco di voltarmi su un fianco. Il sangue esce dal keyway giallo fluo... e dai guanti.

La prima preoccupazione va al respiro: il costato mi duole parecchio, ma non ho fitte quando inspiro al massimo. Nessuna frattura esposta, le ossa stanno insieme da sole e pian piano riesco a rimettermi in piedi... Pirla al quadrato ! Certo che anche chi ha messo sta' sbarra di alluminio che ora, impolverata com'è, ha praticamente il colore del terreno...

Inforco la bici e raggiungo la macchina, bella gita, peccato che passeranno tre settimane prima di poter mettere di nuovo le chiappe sulla sella !

 



Clicca per ingrandire

 


Clicca per ingrandire

...Non solo volo a vela....
Tempi duri per il volo e nelle giornate in cui non si riesce ad uscire dalla Vallèe riesco a fare qualche sgambata su per i monti (lago Miserin 2650m) dove trovo vento, cumuli etc... Per fortuna nulla di sfruttabile x il volo, solo un buco di sole creato dall'aerologia locale. Peccato che abbiano aperto i primi 6Km di strada alle auto, risultato: molti "turisti" raggiungono la montagna ignorandone i delicati equilibri ed i rischi, soprattutto adesso nel periodo del disgelo. Salendo ho visto un cespuglio di campanule viola elettrico che sbucavano da un tappeto di fiorellini lillà, non ho fatto al foto pensando ingenuamente di trovarli al ritorno...  Specie protette (i turisti). 
 
Clicca per ingrandire
 
Clicca per ingrandire

Ritorna all'indice delle pagine sportive